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Por Publicado el: 10/08/2012Categorías: Crítica

Macerata – Arena Sferisterio: Serata di Stelle per Mario Del Monaco

Macerata – Arena Sferisterio: Serata di Stelle per Mario Del Monaco

Serata di Stelle per Mario Del Monaco
a cura di Giancarlo del Monaco ed Elisabetta Romagnolo
direttore Gianluca Martinenghi
Form – Orchestra Filarmonica Marchigiana
condotta da Elena Filini
con (in ordine di apparizione) Jorge De Leon, Silvia Dalla Benetta, Luca Salsi, Lana Kos, Gianluca Terranova, Nataliya Tymchenko, Vladimir Galouzine, Daniela Dessì, Fiorenza Cedolins, Sun Xiuwei, Roberto Aronica, Marco di Felice, Giancarlo Monsalve, Anna Malavasi, Gezim Mishketa, Gustavo Porta

 

Il nome di Mario del Monaco ha sempre significato molto per lo Sferisterio: è con la sua storica incarnazione di Otello che, nel 1967, la tradizione lirica maceratese ripartì dopo le isolate esperienze del 1921 e 1922 con Aida di Verdi e La Gioconda di Ponchielli. Giusto e doveroso, quindi, tributare al grande tenore (a 30 anni dalla morte) un omaggio all’interno dell’edizione 2012 del Macerata Opera Festival, omaggio che è consistito nell’allestimento di una Serata di Stelle, un grande concerto con sedici artisti a cura di Giancarlo Del Monaco (Consulente per le collaborazioni internazionali ed eventi speciali del Macerata Opera Festival) ed Elisabetta Romagnolo con il coordinamento artistico di Filippo Militano.

Doveroso il concerto, evitabile invece l’amplificazione (pardon, oggi si chiama riverbero) che è stata utilizzata, di fatto uniformando e appiattendo i volumi di tutti i cantanti, evidenziandone in molti casi i difetti più che i pregi e, in sintesi, rivelandosi una vera e propria inutil precauzione, dato che l’acustica dello Sferisterio non rende necessario l’utilizzo di microfoni. Difficile, quindi, poter stendere una recensione sulla performance dei sedici artisti che, è bene ribadirlo, sono intervenuti al concerto gratuitamente, percependo solo un rimborso spese.Tra chi è sembrato ancora un po’ acerbo per ruoli di grande impegno vocale e tecnico e chi, al contrario, ha fatto avvertire più del dovuto la fatica di una carriera prestigiosa e impegnativa sarà bene, quindi, ricordare le cose migliori della serata: il fraseggio sensibile e appassionato di Daniela Dessì, ad esempio, che in “Pace mio Dio” ha dimostrato ancora una volta cosa significhi essere un’artista. Brava anche una finalmente ritrovata Fiorenza Cedolins, poco a fuoco nel grande duetto della Tosca ma emozionante nell’entrata di Adriana Lecouvreur; bravo, a dispetto di un finale crescente, Roberto Aronica nella cavatina di Ernani, al pari dell’appassionato Marco Di Felice e di Luca Salsi, il primo impegnato nell’aria di Gérard dall’Andrea Chénier, il secondo artefice di un bel “Cortigiani vil razza dannata”; sorprendente, infine, il “Tacea la notte placida” di Silvia Dalla Benetta, per quanto la cabaletta abbia poi evidenziato alcune sparse stridulità.

Buona la prova della Form – Orchestra Filarmonica Marchigiana diretta da Gianluca Martinenghi ma deludente la conduzione di Elena Filini, cui spettava il compito di coordinare i brani della serata legandoli alla carriera di Del Monaco e alle immagini d’epoca proiettate sull’immenso muro dello Sferisterio.Pubblico folto e plaudente, con un soddisfatto e commosso Giancarlo Del Monaco che, al termine della serata, ha ringraziato tutti e si è inginocchiato di fronte alla platea. Gabriele Cesaretti

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